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Premessa
Casi della vita: due anni e mezzo fa me ne stavo seduta tranquillamente nella cucina di mia madre, a Como, e con spirito campanilista di confine sentenziavo: "non mi metterò mai con uno di quegli uomini fanatici di calcio, non mi metterò mai con un collega e soprattutto non mi metterò mai con uno svizzero". E adesso eccomi qui, come una perfetta profezia che si autoavvera, con un marito bellissimo ma inequivocabilmente calciofilo, collega e.. rossocrociato. Ma non è finita qui, perché svizzera (o quasi) lo sono diventata anche io: trapiantata in pianta stabile in Ticino. Inutile dire che l'ironia di amici e parenti (beh, quelli tricolori, è ovvio) si è abbattuta inesorabile su di me. Marcano un pesante accento alla Aldo, Giovanni e Giacomo, azzardano frasi in dialetto e mi chiedono se sono pronta per la "straMendriso" (che tra l'altro esiste davvero). Insomma, quella fortunata imitazione degli svizzeri si è trasformata improvvisamente in una spada di Damocle che pende sghignazzante sulla testa della sottoscritta. A torto, perché in realtà quei tre della Svizzera non avevano capito niente. Gli svizzeri, quelli veri, sono molto peggio.
E allora adesso ve la racconto io, la Svizzera.
Nota ad uso di marito e conterranei: dai, un bel sorriso! Come diceva quello là, non ridiamo di voi, ridiamo con voi.
Allora, per sembrare un briciolo credibile su quanto vai raccontando della Svizzera, iniziare dicendo "un marito bellissimo" non ti dà molto credito...
RispondiElimina;-)
Comunque... brava Princess, vediamo un po' cosa racconti di noi!