martedì 13 luglio 2010

Rombi di tuono

Li immagini lì, tranquilli nei loro pascoli, o al massimo seduti in banca a mangiare un gelato, e pensi che gli svizzeri, per quanto buffi, siano in fondo i vicini di casa ideali. Invece no, io lo posso dire. Portando nella propria coscienza fortissime dosi di calvinismo dei padri, gli elvetici fanno valere sempre e comunque la filosofia dell'"ognuno per sé e Dio per tutti". Quindi non aspettatevi che limitino le proprie attività rumorose - tipo falciare il prato o aggiustare una rombante motocicletta - solo perché sono le 7 del mattino e poco distante da lì si trovano le stanze da letto dei loro confinanti. Macché. Anzi, il richiamo dei motori rumorosi sembra per il ticinese medio decisamente irresistibile. Per dire, le automobili. Hai un bel dire, "che bella la Svizzera, com'è verde", ma è verde per i pascoli, certo non per i suoi abitanti. Hai un supermercato a un chilometro di distanza? L'elvetico nemmeno si sogna di andare a piedi a fare la spesa, fiducioso impugna le chiavi della macchina e si dirige al parcheggio. Abiti nel centro di Mendrisio e vuoi andare al centro commerciale che sta nella zona industriale del paese (percorso stimato: 8 minuti di camminata)? Prendi comunque l'auto, oppure aspetti l'Autopostale (un mezzo di trasporto ottimo ci mancherebbe, ma colpito da una strana legge di Murphy: comunque vada, quando arriverai alla fermata dell'autobus e guarderai la tabella degli orari, scoprirai che hai un'ora di attesa). Una volta ho visto un ragazzo che conosco - e non si fanno nomi... - prendere l'auto per andare dal nostro posto di lavoro al centro di Lugano (una discesa che dura più o meno 5 minuti), e poi trovare parcheggio talmente lontano dal luogo di ritrovo da avere in sostanza raddoppiato il percorso iniziale. Però lui era tutto contento, e sorridendo ha commentato: "E sì, ho trovato parcheggio un po' lontano.. Ma vuoi mettere la comodità di scendere in auto?"