venerdì 12 novembre 2010

Aggiungi un posto a tavola

Ci siamo, la stagione è iniziata (già da un po', per la verità). Polenta e luganiga (che come dicevamo è poi un evergreen), vin brulé, fondue e poi naturalmente... Raclette! Nei mesi invernali gli svizzeri danno il meglio di sé, al supermercato inizi a vedere carrelli pieni di patate e fette di formaggio da fondere, e poi sottaceti e gel per i fornelletti. Un po' saranno tutte queste montagne, un po' devo dire che un weekend passato a Basilea mi ha fatto rendere conto di quanto, da queste parti, il momento del pasto sia visto come colloquiale, di condivisione. Nei ristoranti esistono certo i classici tavolini, ma quante volte, entrando in un locale, ti capita invece di sederti ad un immenso tavolone, di fianco a due perfetti sconosciuti che parlano dei fatti loro, un 'mi scusi' o un sorriso per chiedere il sale o per farsi lasciare il passaggio. Tanto, dopo un sorso di birra (aò, cosa vi devo dire? per digerire certa roba è l'unica...) si diventa tutti old friends.

mercoledì 10 novembre 2010

Poi un giorno...

Poi un giorno cammini per strada e ti imbatti per caso nella vetrina di una libreria. E capisci che non sei solo, altra gente la pensa esattamente come te. Chissà se esiste anche una guida per sopravvivere ai ticinesi?

mercoledì 3 novembre 2010

Dagli amici mi guardi Dio...

Poi arriva un momento, nella vita, in cui ti rendi conto che sì, la prof. Bianchi aveva ragione a insistere e snocciolare tutte quelle nozioni, anche roba come il latino in fin dei conti può tornarti utile. Ecco, uno degli insegnamenti più utili che mi siano giunti da quella grammatica è quello dei "falsi amici": Vale a dire quei vocaboli che, pur assomigliando moltissimo a termini italiani, hanno poi un significato tutto diverso. Mi ricordo ancora quando alla lavagna, imbattendomi in un 'captivos', feci sì che il povero Curio liberasse una banda di cattivi, al posto che di schiavi. Impara l'arte e mettila da parte, si dice. E un insegnamento simile non può che venir utile quando per un motivo o per l'altro ci si trasferisce in uno Stato diverso. Per dire, la lingua ticinese è così ricca di falsi amici che a volte solo il contesto riesce ad aiutarti a capire il vero senso delle parole. 'Guarda che azione!' ti dice un'amica al centro commerciale, e tu ti giri spaventata, pensando che il calcio tutt'a un tratto sia giunto a funestare anche i gloriosi sentieri dello shopping. Invece no, lei si riferiva solo a un'offerta imperdibile, un saldo mozzafiato. In questi giorni, poi, si fa tanto un gran parlare di 'aumento dei premi delle casse malati'. Che bello, mi sono detta distrattamente un giorno, finalmente hanno capito che queste assicurazioni sanitarie sono davvero troppo care. Ma, inutile dirlo, non ci ho creduto nemmeno io: da un Paese all'altro, anche i premi possono diventare amari...

lunedì 1 novembre 2010

Ucci ucci ucci ucci... sento odor di...

Formaggini! Ok, ricordatemi di non ironizzare mai più sul mitico Caseificio di Airolo : lo so che neanche tanto tempo fa l'avevo descritto come la quintessenza della svizzeritudine invernale, e in effetti l'idea di andare a mangiare la fondue fromage sotto il San Gottardo mi fa sempre un po' sorridere. Però ve lo devo dire: ancora un po' acciaccata sono stata portata dal gentile consorte a cena in un bel ristorantino poco lontano da lì.. E, naturalmente, ci è scappata una visitina al Caseificio per fare scorta di latticini vari. Da quel che ho capito (ma aspetto smentite) tante di queste meraviglie portano il nome o di un Cantone o di una località elvetica - ad esempio il 'Bedretto' della foto, dall'omonima Valle -. E sapete una cosa? Sono davvero buonissimi. Per un'amante del formaggio come me, diventare svizzera in fondo è un po' come andare in Paradiso (qui lo dico e qui lo nego, eh... mica si può esagerare così!). Il top del top: una Tremola al merlot ticinese. Tanto svizzera che il mio frigo ormai sembra muggire! Quasi quasi mi faccio portare anche a mangiare la famosa 'fonduta'. L'odore è notevole. Ma, sono sicura, ci si abitua a tutto.

ps. Mica mi sono dimenticata la promessa sulla sanità elvetica eh... ma, prima di parlarne, dovrò pur capirci qualcosa!