lunedì 2 maggio 2011

Eh, sì

Dicono che in Svizzera quest'anno il consumo di vino sia notevolmente aumentato. Malgrado la vendemmia scarsa, i dati parlano chiaro: siamo a 2.803 milioni di ettolitri (+1.7%). In Ticino, senz'altro, si beve per dimenticare.

mercoledì 9 marzo 2011

Risvegli

Eccoci, con la primavera si risveglia finalmente anche lasvizzerabellezza - scusate ma i postumi della tesi sono stati più lunghi di quanto pensassi. Gadda peggio della vodka, chi l'avrebbe mai detto -. E mentre riordino le idee per ricominciare questa finisssssima analisi antropologica della svizzeritudine, segnalo che da qualche settimana l'archivio fotografico della famiglia Chaplin (oltre 10mila immagini che documentano il lavoro del grandissimo cineasta) è diventato proprietà del Musée de l'Elysée di Losanna. Ragione più che valida per una gitarella svizzera.

domenica 30 gennaio 2011

C'è chi può e chi non può

Errata corrige necessaria (e conseguente lezioncina sui miti da sfatare)

l'Emmental ha i buchi:


E il groviera NO!


grazie a Eleo!

giovedì 27 gennaio 2011

Quer pasticciaccio brutto de... la mia tesi


La mucca Milka l'avrà calpestata? Un orologio a cucù l'avrà colpita in testa? I buchi dell'Emmental (che poi, a voler essere pignoli, i buchi ce li ha il gruyère) l'avranno risucchiata? Lo so che vi domandate che fine ha fatto l'apprendista svizzera. Niente paura: sono ancora viva. E non sono ancora svizzera, quindi ricomincerò a postare con regolarità molto presto. Anche perché se non finisco la mia tesi entro due settimane vado a cercare una balestra...

venerdì 12 novembre 2010

Aggiungi un posto a tavola

Ci siamo, la stagione è iniziata (già da un po', per la verità). Polenta e luganiga (che come dicevamo è poi un evergreen), vin brulé, fondue e poi naturalmente... Raclette! Nei mesi invernali gli svizzeri danno il meglio di sé, al supermercato inizi a vedere carrelli pieni di patate e fette di formaggio da fondere, e poi sottaceti e gel per i fornelletti. Un po' saranno tutte queste montagne, un po' devo dire che un weekend passato a Basilea mi ha fatto rendere conto di quanto, da queste parti, il momento del pasto sia visto come colloquiale, di condivisione. Nei ristoranti esistono certo i classici tavolini, ma quante volte, entrando in un locale, ti capita invece di sederti ad un immenso tavolone, di fianco a due perfetti sconosciuti che parlano dei fatti loro, un 'mi scusi' o un sorriso per chiedere il sale o per farsi lasciare il passaggio. Tanto, dopo un sorso di birra (aò, cosa vi devo dire? per digerire certa roba è l'unica...) si diventa tutti old friends.

mercoledì 10 novembre 2010

Poi un giorno...

Poi un giorno cammini per strada e ti imbatti per caso nella vetrina di una libreria. E capisci che non sei solo, altra gente la pensa esattamente come te. Chissà se esiste anche una guida per sopravvivere ai ticinesi?

mercoledì 3 novembre 2010

Dagli amici mi guardi Dio...

Poi arriva un momento, nella vita, in cui ti rendi conto che sì, la prof. Bianchi aveva ragione a insistere e snocciolare tutte quelle nozioni, anche roba come il latino in fin dei conti può tornarti utile. Ecco, uno degli insegnamenti più utili che mi siano giunti da quella grammatica è quello dei "falsi amici": Vale a dire quei vocaboli che, pur assomigliando moltissimo a termini italiani, hanno poi un significato tutto diverso. Mi ricordo ancora quando alla lavagna, imbattendomi in un 'captivos', feci sì che il povero Curio liberasse una banda di cattivi, al posto che di schiavi. Impara l'arte e mettila da parte, si dice. E un insegnamento simile non può che venir utile quando per un motivo o per l'altro ci si trasferisce in uno Stato diverso. Per dire, la lingua ticinese è così ricca di falsi amici che a volte solo il contesto riesce ad aiutarti a capire il vero senso delle parole. 'Guarda che azione!' ti dice un'amica al centro commerciale, e tu ti giri spaventata, pensando che il calcio tutt'a un tratto sia giunto a funestare anche i gloriosi sentieri dello shopping. Invece no, lei si riferiva solo a un'offerta imperdibile, un saldo mozzafiato. In questi giorni, poi, si fa tanto un gran parlare di 'aumento dei premi delle casse malati'. Che bello, mi sono detta distrattamente un giorno, finalmente hanno capito che queste assicurazioni sanitarie sono davvero troppo care. Ma, inutile dirlo, non ci ho creduto nemmeno io: da un Paese all'altro, anche i premi possono diventare amari...