lunedì 12 aprile 2010

Ti sorridono i monti...


Tutti la ricordiamo come la bambina paffutella, ipervivace e rubiconda che, ingiustamente vessata, riusciva infine a sconfiggere la signorina Rottermeier e a far camminare quell'antipatica di Clara. Se c'è un mito più svizzero di Guglielmo Tell, quella è la piccola Heidi. La stessa che amava le montagne, il latte di capra e il pastorello Peter. In pratica, come scrivevo qualche post fa, il prototipo d'infanzia che tutti gli insegnanti elvetici cercano di riprodurre quando portano le proprie classi alla "settimana montana". Mai, mai toccare la cultura popolare: è il panico. Specialmente se a rompere le uova nel paniere interviene un rappresentante di una cultura confinante - e dunque direttamente antagonista - del Paese in questione. E' successo che, nei giorni scorsi, il germanista Peter Beutnner abbia tacciato di plagio l'amato libro di Johanna Spyri: le vicende della pastorella sarebbero infatti state volgarmente copiate da tale "Adelaide, la ragazza delle montagne alpine", del tedesco Hermann Adam von Kamp. La notizia ha subito suscitato l'indignazione rossocrociata: e, addirittura, la televisione svizzero-tedesca ha dedicato una serata speciale alla questione, cercando di stabilire inconfutabilmente la svizzeritudine della bimba. Certo che, a pensarci bene, anche nel romanzo della Spyri i tedeschi (in quel caso di Francoforte) cercavano di rapire la piccola Heidi alle sue montagne. Ma gli svizzeri, sotto quell'aria quadrata, hanno uno spirito ribelle, e così - proprio come nella favola - la pastorella ha reclamato con forza la sua appartenenza alla Confederazione, spalleggiata da critici letterari e studiosi di cultura popolare. Una pasionaria elvetica, insomma. Scherzi a parte, non c'è solo la questione dell'affezione per un personaggio tradizionale: perché, al di là di tutto, siamo in Svizzera, patria di banche e finanzieri. E qui, volenti o nolenti, l'ingenua pastorella è diventata un marchio registrato. Il territorio di Meienfled* (ora più conosciuto con ilnome di "Heidiland") è infatti meta ogni anno di frotte di turisti, che mangiano formaggini, bevono acqua minerale e pasteggiano all'autogrill tutti dedicati alla ragazzina, circondati da riproduzioni che cantano lo yodel e caprette che belano senza sosta. Il trionfo del kitsch. E la zona (manco a dirlo) è frequentata soprattutto da giapponesi. L'introito che ne deriva non è da poco. E allora, non è davvero difficile credere che, come recitava la canzoncina, i monti sorridano alla pastorella. Le sorridono eccome, e le fanno anche l'occhiolino. Ringraziandola per l'aiuto, c'è da scommetterci.

*va bè, l'ho scritto sbagliato... per lo script corretto, vedi il primo commento qui sotto (grazie biondino!)

3 commenti:

  1. Princess, non mi toccare Heidi!!!!!!! È nostraaaaaa!!!!!

    Comunque ne hai ancora di strada da fare per integrarti... iniziando dallo scrivere correttamente i nomi dei paesi elvetici: Meienfled bene che vada è un paesino dell'est Europa; Maienfeld lo sento più svizzero... ;-)

    Che bello correggerti!!!!

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  2. qui salta fuori il tuo animo vichingo e puntiglioso!!

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