martedì 1 giugno 2010

L'attinenza, parte seconda

L'altro giorno sono stata ad un matrimonio rossocrociato e, tanto per confondermi ulteriormente le idee sull'argomento, alla fine della cerimonia è stato comunicato agli astanti che la sposa (bellissima!) avrebbe assunto il cognome e l'attinenza del marito, oltre a mantenere i propri. Il che, tradotto in termini pratici, significa due cognomi - e fin qui tutto ok - e... due attinenze. Due, come se tutt'a un tratto il passato dei propri avi potesse cambiare, duplicarsi, geminarsi. Il che, ammettiamolo, ha anche risvolti decisamente poetici: sancisce l'unione delle due famiglie, ammette ufficialmente la nuova arrivata nella cerchia dei parenti. Però, mi chiedo, come fanno le donne svizzere a non incorrere in problemi di schizofrenia? Bah. Al di là di tutto, si sarà notato che il matrimonio, in Svizzera, è rimasta un'istituzione molto più maschiocentrica (ho coniato un neologismo, così non mi tocca usare maschilista che sa di antipatico) di quanto non avvenga in Italia. Non ci sono esattamente due famiglie che si uniscono; la sposa entra nella famiglia dello sposo, punto (vecchio stile, insomma). Inutile dire che lui non prende l'attinenza di lei... (avrebbe senso, no?). Di base, poi, a meno che la donna non faccia esplicita richiesta perché le cose vadano diversamente, il cognome diventa direttamente quello della famiglia del marito - lo so cosa pensate, "anche in Italia". Invece no, se non chiedi niente, in Italia, ti rimane il tuo cognome -. Al massimo puoi chiedere di posporre il nuovo cognome al vecchio, creando i composti. Per ogni altra evenienza - ivi incluso il voler mantenere immutato il proprio nome di famiglia - bisogna fornire "valide motivazioni" (il formulario dice così) da inoltrare alla Cancelleria di Stato. E vabè, al di là delle questioni di principio nessuno sembra soffrirne più di tanto... Sarà che ai matrimoni, in genere, scorre tanto vino?
Comunque, tornando all'attinenza, posso dire di aver fatto una scoperta sensazionale: capitato non so come su questo blog, mio padre ieri mi dice: "Guarda che tua bisnonna era di Mendrisio, sarà quella la tua attinenza...". Mendrisio? Cioè Mendrisio-Svizzera? Aiuto, quindi ho anch'io sangue elvetico nelle mie vene? E come c'è finita, una svizzera, nella romagna del mio papà, che è tanto rossa ma per nulla "crociata"? E soprattutto, posso ancora vantarmi di essere diversa dagli svizzeri? Il dilemma è importante. Soprattutto se si considera che sta arrivando la partita dell'anno: Svizzera-Italia.

p.s. Io non ho problemi di schizofrenie-attinenziali perché mi sono fatta furba: ho sposato sì uno svizzero, ma la cerimonia civile l'ho fatta officiare in Italia.

1 commento:

  1. Sei sicura di non avere schizofrenie-attinenziali?

    No perché è la seconda volta in poche settimane che ti sconvolgi per 'ste attinenze... a te non piace sapere da dove vieni? Hai qualche cosa da nascondere? Non salterà mica fuori che sei originaria della Transilvania eh?!?! ;-)

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