venerdì 12 febbraio 2010

Ogni scherzo vale...


Dici "svizzero" ed immediatamente pensi a un banchiere in giacca e cravatta, scrupoloso e rispettoso delle regole. L'immagine del rigore, insomma. Poi, invece, giri per le città e i paesi in una tranquilla giornata di inizio febbraio e ti capita di vedere gente vestita da bianconiglio, gente vestita da contadino, gente vestita da regina di cuori. Sì, è Carnevale e per il Ticinese medio la festa del mascheramento è una tradizione imprescindibile. Sarà che davvero, per tutto il resto dell'anno, gli svizzeri sono il ritratto dell'ordine, pagano tutte le loro tasse e non parcheggiano mai l'auto in seconda fila. E allora quella ricorrenza annuale per cui ogni regola viene capovolta, il periodo in cui - come si dice - "ogni scherzo vale", qui viene assaporato fino in fondo. Ma sempre in Svizzera si resta, e va da sé che il tutto è organizzato in modo più che rigoroso: ogni centro abitato (o quasi) ha il suo personalissimo Carnevale. E ogni Carnevale ha... un nome ben preciso. A Bellinzona è il Rabadan, a Locarno la Stranociada, a Chiasso il Nebiopoli, a Lugano Ul Sbroja. E così via... Ogni Carnevale ha i suoi regnanti: un re, una regina o - nei casi più evoluti - un primo ministro. E ognuno dei regnanti riceve, durante una cerimonia festosa e formalissima, le chiavi della città dal rispettivo sindaco (che in genere, per l'occasione, si maschera a sua volta), dando così il via ai festeggiamenti. Per una settimana, la città sarà nelle loro mani. Feste, cortei, musica e concorsi. E tanti eccessi, anche. Radio e televisione trasmettono in diretta le sfilate dei carri, i giornali pubblicano paginate di classifiche e foto, i rioni di quartiere preparano gnocchi e risotto. Tutto gira intorno al carnevale, festa in cui lo svizzero riesce a concertare eccesso e legge, disordine e ordine, sovvertimento e regole. Riuscendo comunque a dare al tutto l'aria - obbligatoria - di grandissima cagnara. Non è, questa, suprema svizzeritudine?

5 commenti:

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  2. ormai, ogni volta che mi viene in mente il carnevale, non posso fare a meno di cantare meu amigo chalie brown (è una storia lunga).

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  3. ma se è una storia svizzera siamo pronti ad ascoltarla!

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  4. E vai di trenino!!!!!!

    Certo che ti sei scelta il meno svizzeritudine di tutti i mariti da questo punto di vista...

    Se vuoi vivere il vero carnevale l'anno prossimo, fammi un fischio... sempre che tu riesca ancora a togliere le pantofole come facevi in gioventù...

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