mercoledì 3 novembre 2010

Dagli amici mi guardi Dio...

Poi arriva un momento, nella vita, in cui ti rendi conto che sì, la prof. Bianchi aveva ragione a insistere e snocciolare tutte quelle nozioni, anche roba come il latino in fin dei conti può tornarti utile. Ecco, uno degli insegnamenti più utili che mi siano giunti da quella grammatica è quello dei "falsi amici": Vale a dire quei vocaboli che, pur assomigliando moltissimo a termini italiani, hanno poi un significato tutto diverso. Mi ricordo ancora quando alla lavagna, imbattendomi in un 'captivos', feci sì che il povero Curio liberasse una banda di cattivi, al posto che di schiavi. Impara l'arte e mettila da parte, si dice. E un insegnamento simile non può che venir utile quando per un motivo o per l'altro ci si trasferisce in uno Stato diverso. Per dire, la lingua ticinese è così ricca di falsi amici che a volte solo il contesto riesce ad aiutarti a capire il vero senso delle parole. 'Guarda che azione!' ti dice un'amica al centro commerciale, e tu ti giri spaventata, pensando che il calcio tutt'a un tratto sia giunto a funestare anche i gloriosi sentieri dello shopping. Invece no, lei si riferiva solo a un'offerta imperdibile, un saldo mozzafiato. In questi giorni, poi, si fa tanto un gran parlare di 'aumento dei premi delle casse malati'. Che bello, mi sono detta distrattamente un giorno, finalmente hanno capito che queste assicurazioni sanitarie sono davvero troppo care. Ma, inutile dirlo, non ci ho creduto nemmeno io: da un Paese all'altro, anche i premi possono diventare amari...

3 commenti:

  1. Belli i falsi amici! Potevi metterne qualcuno in più di tipico ticinese!

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  2. hehe.. lo svizzionario è sempre un buon argomento di conversazione!

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  3. Ma non si dice "premio" anche in Italia per definire la somma che l'assicurato versa all'assicuratore in cambio delle garanzie prestate?

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